sabato 2 giugno 2012

Ho portato in bici un ragazzino.
Io guidavo e lui stava seduto dietro. Mentre pedalavo mi ha alzato la maglietta e ha iniziato a toccarmi la schiena e a baciarmi. 
Era troppo ubriaco, lo volevo portare sano e salvo a casa, ero così preoccupata per la sua incolumità che invece me lo sono portato a casa mia.
Almeno ha visto il mio tatuaggio e si è portato via le mie mutandine in tasca.
I trofei. Le mutandine altrui sono come trofei. Come gli Oscar che un attore esibisce sopra il caminetto. Io i miei Oscar li tengo nel cassetto delle mutande. E ogni tanto me li metto.

venerdì 1 giugno 2012

Era sopra il cavallo al galoppo, lui...in equilibrio, lo guidava e accarezzava.
Lo aveva condotto proprio lui al galoppo. E ci stava proprio sopra e con estrema dolcezza, soavemente, lo accarezzava e ci faceva l'amore.
Io ero quel cavallo, stavo sotto e scalpitavo.
Lui mi stava sopra e mi guidava e mi incitava con delicatezza, quasi sottovoce.
Con quella delicatezza mi portava alla scompostezza, alla corsa, al fremito, all'arsura, alla potenza, al muscolo teso.
E continuava ad accarezzarmi per farmi venire. Per portarmi al culmine e al di là del baratro...mi buttava giù.
E lui sembrava fermo sopra di me.